In occasione di una docenza sul Rischio Elettrico e Lavori Elettrici, ho ritenuto necessario soffermarmi sul valore di due figure importantissime, PES e PAV, tutt’altro che fantomatiche, come qualcuno asserisce.
Su questo argomento, ritengo sia necessario fare alcune precisazioni, altrimenti si rischia di attribuire titoli, ruoli e funzioni a soggetti che difettano di requisiti e qualità essenziali, rischiando di esporsi a tristi conseguenze.
Tutti, indistintamente, possiamo essere esposti al rischio elettrico, questo rischio, definito subdolo, è presente negli ambienti di lavoro e negli ambienti domestici o luoghi ordinari.
Il rischio elettrico è connesso all’uso dell’energia elettrica e come noto, è associato non solo ad operazioni esclusivamente ricomprese nell’annoverato elenco delle attività “elettriche”, ma anche e sopratutto ad attività di altra natura, eseguite in prossimità di impianti elettrici o linee elettriche non debitamente protette.
Il 4 maggio 2022, a Cave, in provincia di Roma, un giardiniere di 29 anni, è rimasto folgorato mentre stava eseguendo un intervento di potatura alberi, avrebbe inavvertitamente tranciato i cavi dell’alta tensione con l’utensile in dotazione.
Poco importa quale sia il tipo di attività che si stà svolgendo, ciò che importa è capire se tra i rischi connessi a quell’attività, ci sia quello elettrico, quindi, valutarne l’impatto e identificare le misure necessarie per eliminarlo o evitarlo.
Gli ambienti e le attività esenti da questo fattore di rischio sono veramente poche, considerato l’uso ormai diffuso dell’energia elettrica nella nostra routine.
Questo rischio accomuna tutte le categorie di lavoratori e tutte le mansioni, addetti alle pulizie, operatori di macchine e mezzi d’opera, caldaisti, manutentori, elettricisti e giardinieri.
Le statistiche dimostrano che a subire gli effetti dell’esposizione a tale fattore di rischio, sono in egual misura, gli operatori esperti e specialisti e i lavoratori con poca esperienza in generale e in campo elettrico, i primi, per aver sviluppato nei confronti del rischio una eccessiva confidenza, gli altri per mancanza di conoscenza e informazioni.
Gestire questo fattore di rischio non è difficile, rispettare semplice regole, gioverebbe anche nei casi in cui fosse necessario intervenire su dispositivi, apparecchiature, macchine ed impianti decisamente obsoleti o non conformi.
E allora cosa dovremmo ricordare sempre prima di operare?:
Che il rispetto delle regole e delle procedure è fondamentale e che l’omissione delle condizioni previste e necessarie ad eliminare i rischi di natura elettrica, potrebbero essere la causa radice di un evento indesiderato.
Sarà quindi molto difficile che ad altre circostanze, fatti, situazioni e persone, si possa attribuire la causa di un accadimento, o una condotta doverosamente alternativa, univocamente idonea a evitare l’accaduto.
La formazione, la conoscenza delle regole e dell’attività da svolgere, la scelta e il corretto uso dei dispositivi di protezione, dei mezzi e delle attrezzature ma sopratutto il rispetto delle procedure, restano la nostra unica via di fuga.
Il pilastro del quadro normativo di riferimento si chiama “Qualificazione del Personale”.
Ad RI (Responsabile di Impianto), PL (Persona Preposta alla Conduzione dell’attività Lavorativa), PES (Persona Esperta in Ambito Elettrico), PAV (Persona Avvertita in Ambito Elettrico, PEC (Persona Comune) è ascrivibile la più alta responsabilità operativa.
L’attribuzione di queste qualifiche, si fonda su requisiti noti, competenze specifiche, esperienza professionale e qualità personali imprescindibili.
Ma cosa significa veramente essere PES ?, ma sopratutto, è una qualifica attribuibile a chiunque abbia esperienza lavorativa?
Spesso tradurre l’acronimo PES in Persona Esperta, senza aggiungere “in ambito elettrico”, tende a ridurre, a mio avviso, il valore e l’importanza di questa figura, alla quale la norma attribuisce, sulla base di un’istruzione specifica, conoscenza ed esperienza tali da consentirgli di analizzare i rischi e di evitare i pericoli che l’elettricità può creare, un livello altissimo di responsabilità, fondato sul concetto di competenza.
L’aggettivo “esperta” in PES, è limitato al campo di applicazione della presente norma, ed è quindi riferito a conoscenze di base in campo elettrotecnico ed esperienza di lavoro elettrico.
E’ chiaro quindi che risulta fondamentale valutare correttamente quel profilo professionale, ed attribuire ad un operatore la qualifica di PES, solo se, dei requisiti complementari richiesti dalla norma, ne è stata accertata la sussistenza.
A scanso di equivoci, appare evidente che l’attribuzione di PES in particolare, non può e non dovrebbe riguardare, a mio avviso, operatori con mansioni diverse dall’elettricista.
Il PES è una persona esperta, quindi competente e ciò significa che è in grado di poter agire efficacemente nell’ambito delle sue mansioni speciali, utilizzando al meglio le proprie risorse (conoscenze, abilità e capacità personali), in risposta a specifiche situazioni o problemi.
Non è necessario che possieda una grande quantità di risorse o conoscenze, ma piuttosto che sia in grado di mobilitare efficacemente quelle di cui dispone, per affrontare e gestire una situazione contingente.
Autonomia e responsabilità caratterizzano questa figura, prendere decisioni ed agire in modo indipendente, saper prevedere gli effetti delle proprie azioni e valutarne le conseguenze, la rendono una figura strutturata di enorme valore.
Ma la sola formazione non basta, bisogna partire sempre dalla verifica delle condizioni di lavoro e dall’identificazione delle attività, che potrebbero, anche solo potenzialmente, esporre a rischi di natura elettrica.
In conclusione;
Spetta al datore di lavoro garantire le condizioni per ottemperanze al dettato normativo cogente e provvedere a qualificare in modo coerente tutti i lavoratori che operano in presenza di rischio elettrico.
Il personale qualificato è una garanzia di enorme valore, per se stesso e per il datore di lavoro, che per questo non deve e non può ritenersi esonerato dalle proprie responsabilità.
Spetta in ogni caso al Datore di Lavoro il compito esclusivo dell’organizzazione della prevenzione, della valutazione dei rischi e dell’attuazione di tutte le misure di prevenzione e protezione, quindi, la predisposizione di piani di lavoro e piani di intervento destinati a chiarire e specificare le modalità di lavoro.
Ancora una volta, Sapere, Saper Fare e Saper Essere costituiscono un patrimonio imprescindibile per tutti i soggetti coinvolti in questo processo, siano essi committenti, appaltatori o esecutori.
Alessandro Medini